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la risorsa intelligenza

La gerarchia di personalità

Se partiamo dal fatto che l’unica reale persona, l’unico corpo che produce senso (ovvero, aggrega e distribuisce significato) autonomamente per sè e per l3 altr3, è l’uomo bianco cisgender eterosessuale, possiamo affermare che, più ci si allontana da una qualsiasi di queste attribuzioni, meno si è persone, più ci si allontana dallo status di persone. Con “produzione di senso”, intendo la capacità di aggregare la materia (il proprio corpo, il corpo altrui, lo spazio) secondo una determinata cornice di significati, producendo in questo modo la realtà.

A diminuire il grado di personalità sono sicuramente l’assegnazione su base genitale del corpo donna, la razzializzazione, la devianza dalla norma di genere, la povertà e la non appartenenza al gruppo codificato come umano.

La gerarchia di personalità è basata sulla produzione del corpo uomo in quanto superiore. Al corpo uomo vengono attribuite una serie di caratteristiche fabbricate come economicamente, e quindi socialmente, performanti, pretestuosamente collocate a livello organico (nel pene, nei muscoli, nei peli) su base di un’epistemologia bioessenzialista.

Vorrei parlare della risorsa intelligenza. Mai, come sotto il sistema capitalista, come sotto il sistema che ha reso pervasivo per l’uomo bianco cishet l’accesso ai centri di produzione dell’informazione e quindi della realtà, la categoria dell’intelligenza è stata tanto importante. Ha due scopi: uno, naturalizzare le caratteristiche di sfruttamento ed estrattività del capitalismo, collocandole biopoliticamente nel cervello; due, essendo elaborata, nel sistema economico capitalista, e non a caso, come la capacità, il fattore di sfruttamento dello spazio e di maggiore, più efficiente estrazione dei corpi che hanno un minor grado di personalità, serve a consacrare lo sfruttamento capitalista come intrinsecamente logico ed intelligente, e il corpo uomo come automaticamente ricettivo del maggior grado di questa risorsa, quindi e in quanto corpo socialmente designato per lo sfruttamento di altri corpi.

Quindi, la risorsa dell’intelligenza è distribuita in modo decrescente man mano che ci si allontana dal centro gravitazionale dell’uomo; alla risorsa intelligenza, nella sua materialità istituzionale, scolastica, culturale viene impedito e/o reso difficoltoso l’accesso se non si presenta una qualsiasi delle caratteristiche (uomo, maschio, bianco, cisgender, eterosessuale); non solo, si fatica a collocare l’intelligenza in un corpo razzializzato, queer o codificato come donna, equivarrebbe alla diffrazione del monopolio su base biopolitica della mascolinità; non solo, le teorie che attaccano frontalmente l’uomo, la struttura dell’uomo in quanto tale, il femminismo o la teoria queer, vengono sistematicamente instupidite nella categoria del politicamente corretto, e bollate come “innaturali”, quindi inesistibili.

Approfondirò alcune osservazioni in altri articoli.